La malva non è un fiore di moda. È difficile da trovare nei negozi di piante ornamentali o tra le piantine edibili del supermercato. In erboristeria c’è, ma essiccata, perché si può usare per delle tisane, dei decotti o anche nella cosmetica naturale. Peccato perché si tratta di un fiore con una sua bellezza modesta e con le sue importanti proprietà benefiche. È uno dei più affascinanti nel mondo del linguaggio dei fiori e dell’antica erboristeria.
Che Fiore è la malva?
La malva è una pianta erbacea annuale o perenne appartenente alla famiglia delle Malvaceae che include anche altre piante famose come l’ibisco e l’altea. È caratterizzata da foglie palmate e fiori dai colori che vanno dal viola al rosa e al bianco. È stata storicamente ammirata per la sua grazia semplice ed è spesso considerata una “erbaccia ornamentale” a causa della sua capacità di auto seminarsi facilmente. Fino ai 1500 metri, cresce selvatica un po’ ovunque: nei fossi, nei prati, nei terreni, nelle siepi e nel sottobosco. Nel linguaggio dei fiori, è spesso associata a significati di modestia, umiltà e dolcezza ma anche di amore protettivo. Simboleggia anche la pazienza e la forza interiore. Regalare un mazzo di malva può trasmettere un messaggio di apprezzamento per la semplicità e la bellezza naturale della persona destinataria.
Le proprietà curative della malva
La malva è originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale ed è stata poi introdotta e naturalizzata in molte altre parti del mondo. Viene utilizzata per scopi medicinali sin dai tempi antichi. Le sue proprietà principali includono effetti emollienti perché le foglie e i fiori contengono mucillagini che hanno proprietà decongestionanti e lenitive sulla pelle e sulle mucose. Queste proprietà la rendono utile nel trattamento d’irritazioni cutanee, gengiviti e problemi della gola. La malva ha anche effetti antinfiammatori: può aiutare a ridurre il senso di bruciore e lenire il tessuto irritato o infiammato. Ci sono anche effetti antiossidanti: i flavonoidi presenti in essa forniscono un’azione antiossidante, che può contribuire alla protezione delle cellule dai danni dei radicali liberi.
La malva in medicina ed erboristeria
La malva può essere utilizzata in diversi modi in medicina ed erboristeria. Ad esempio, preparare un decotto con foglie e fiori di malva è un rimedio tradizionale per lenire tosse, mal di gola e irritazioni delle vie respiratorie. Impacchi e compresse possono essere utilizzati per curare la pelle irritata o infiammata. Consumare the o infusi di malva può favorire il benessere generale e apportare benefici alle vie respiratorie e digestive.
Come ti cucino la malva
Veniamo a noi. Non avremmo scritto quest’articolo se la malva, oltre ad essere una pianta dalle proprietà curative, non fosse anche un fiore edibile. Le sue foglie giovani e i fiori possono essere aggiunti a insalate, zuppe o ripieni. Hanno un sapore leggermente erbaceo e possono aggiungere un tocco primaverile a molti piatti. Per esempio, potremmo preparare una bella insalata fresca e salutare di malva con limone e noci. Questi gli ingredienti: foglie di malva fresche; succo di limone, olio d’oliva, sale e pepe, noci tritate. Queste le istruzioni: lavare accuratamente le foglie di malva e asciugarle delicatamente. In una ciotola, condirle con succo di limone, olio d’oliva, sale e pepe a piacere. Aggiungere le noci tritate per dare croccantezza e sapore. Mescolare delicatamente e servire come contorno fresco e nutriente.
Più complicato da preparare ma di certo gustosissimo il risotto alla malva e limone, perfetto per una cena primaverile o estiva. Ingredienti: 320 grammi di riso Arborio o Carnaroli; una cipolla tritata finemente; due cucchiai di olio d’oliva; 100 ml di vino bianco secco; brodo vegetale caldo, quanto basta; due manciate di foglie di malva fresche, lavate e asciugate; scorza grattugiata di un limone bio; succo di mezzo limone; sale e pepe nero appena macinato; parmigiano grattugiato (facoltativo). Istruzioni: inizia facendo scaldare il brodo vegetale in un pentolino sul fuoco, mantenendolo caldo. In una pentola capiente, scaldare l’olio d’oliva a fuoco medio. Aggiungere la cipolla tritata e soffriggere fino a renderla traslucida. Aggiungere il riso alla pentola e tostarlo leggermente per un paio di minuti, mescolando bene per farlo insaporire. Versare il vino bianco e lasciarlo evaporare completamente, mescolando sempre. A questo punto iniziare ad aggiungere il brodo vegetale (un mestolo alla volta) al riso, continuando a mescolare e facendo assorbire il brodo prima di aggiungere altro. Proseguire così per circa 15-18 minuti o fino a quando il riso è cotto al dente. Aggiungere le foglie di malva fresche al risotto e mescolare bene fino a quando le foglie si appassiscono leggermente. Aggiungere la scorza grattugiata e il succo di limone al risotto. Mescolare delicatamente per amalgamare i sapori. Assaggiare il risotto e aggiustare di sale e pepe. Una volta che il riso è cotto e ha raggiunto una consistenza cremosa, spegnere il fuoco. Se si desidera, aggiungere una generosa spolverata di parmigiano grattugiato e mescolare bene. Far riposare per un paio di minuti prima di servire, guarnendo eventualmente con altro parmigiano grattugiato e una spruzzata di pepe nero fresco.
In copertina, foto di Kristian Peters — Fabelfroh 14:46, 10 July 2005 (UTC), CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons.
Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.