Pronti per una pedalata che v’impegnerà per poco più di tre ore verso Mondaino, un piccolo
Comune collinare a circa 22 chilometri dall’hotel Doge? Sarebbe una gita da fare soprattutto in agosto (poi vi spiegheremo il perché) ma è comunque piacevole anche in altri mesi estivi perché questo paese è molto interessante da visitare sia per la sua rocca malatestiana, immancabile in ogni cittadina collinare del riminese, sia per Piazza Maggiore, caratteristica per la sua forma circolare e il suo loggiato, che i mondainesi chiamano affettuosamente “la padella”, individuando nella storica via Roma il “manico”.
Sulla strada per Mondaino
Inforcate la vostra bici e, da via Giordano Bruno, arrivate sulla ciclabile del lungomare. Procedete in direzione sud, verso Misano Adriatico fino a quando, alla vostra destra, troverete via Michelangelo. Percorretela tutta e continuate sempre dritto fino a incrociare la Statale 16. Girate alla vostra sinistra facendo attenzione al traffico e, alla prima rotonda che trovate, tenete la destra e prendete la Provinciale 35 (viale Puglia). A questo punto state uscendo da Riccione. Continuate sulla Provinciale 35 fino alla rotonda di San Clemente, dove andrete a sinistra per imboccare via Fagnano e poi prenderete a destra all’incrocio con via Cerro. All’incrocio con via Maggio andrete alla vostra sinistra. Rimanendo sulla strada principale troverete tre rotonde. Alla terza, prendete a destra sulla Provinciale 17 e poi per via Abbazia verso la provinciale 44 che vi porta, di seguito, in via Cinque Quattrini, via Ca’ Fabbro, via Panoramica, via Bottrigo, via Monte del Prete Basso, via San Leone, via Vallicella, via Piangenghino fino ad incrociare di nuovo la Provinciale 17 che vi guiderà, in pratica, fino al nostro obiettivo. Arrivati, avrete percorso poco più di 22 chilometri fino ai 420 metri sul livello del mare di Mondaino con un dislivello complessivo di 395 metri. Il percorso sale costantemente ma leggermente (stiamo andando verso la collina) e diventa impegnativo solo nell’ultima parte, quando ci si avvicina al centro storico.
Perché questa escursione la dovreste fare in agosto, come vi suggerivamo all’inizio? Per due motivi. Il primo è perché in agosto, di solito nella seconda metà del mese, si tiene il Palio del Daino, un’originale manifestazione storica che occupa tutto il borgo per qualche giorno. Tutti i mondainesi si vestono con costumi medievali e danno vita agli antichi mestieri utilizzando gli strumenti di quel periodo: soffiatori di vetro, maniscalchi, fabbri, tessitrici… tutti al lavoro fino a che la luce del giorno lo permette. E poi ci sono le disfide fra i borghi del paese che si tengono in piazza Maggiore. Uno spettacolo da non perdere, dal pomeriggio a notte fonda.
Mondaino e il formaggio di fossa
Il secondo motivo è che sempre in agosto avviene un importantissimo rituale: l’infossamento del formaggio di fossa. Si tratta di un formaggio grasso (45% di materia grassa) e friabile; dall’odore molto intenso che sa di sottobosco, tartufo, muschio e legno. Il sapore è molto particolare e passa dal dolce al piccante a seconda del latte utilizzato. In Romagna le zone di produzione sono ben determinate:
Sogliano al Rubicone, Talamello, Sant’Agata Feltria e, appunto, Mondaino. La tradizione vuole che verso la fine del mese d’agosto, forme che siano maturate per almeno tre mesi all’aria aperta o in celle, siano avvolte in teli bianchi e poste all’interno di sacche che, a loro volta, vengono coperte di fieno e sistemate in una grotta tufacea a forma di botte profonda circa tre metri e larga due. All’interno di queste cavità, l’umidità deve essere dell‘80/90 per cento e la temperatura di circa venti gradi. Dopo aver stivato i sacchi di formaggi, le fosse vengono chiuse con coperchi di legno e, sempre come vuole la tradizione, le forme rimangono a maturare nelle grotte per circa tre mesi. Le muffe che naturalmente si svilupperanno in quell’ambiente umido, buio e chiuso, andranno ad arricchire il sapore del formaggio. Oltre alle muffe, nelle fosse avverranno anche processi di trasformazione batteriologica delle forme; l’ossigeno sarà consumato dalla rifermentazione dei formaggi che nel frattempo matureranno e acquisiranno aromi e gusti che in altri ambienti non potrebbero acquistare. Normalmente l’apertura delle fosse avviene il 25 novembre, giorno di Santa Caterina d’Alessandria. Il giorno non è scelto a caso. Infatti, si narra che Caterina d’Alessandria martire, fu decapitata ma che dal suo corpo non sgorgò sangue bensì latte.
Insomma, pedalare verso Mondaino nel mese di agosto con la vostra bici da strada, mountain bike o ebike, può avere un sapore del tutto particolare: il sapore del formaggio di fossa.
Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.