Visto il caldo, che ne dite se parliamo di mixology? Non sapete cos’è la mixology? Beh… è l’arte di miscelare vari tipi di bevande, soprattutto alcoliche. È nata nei primi decenni dell’Ottocento a New York quando un barman di nome Jerry Thomas iniziò a miscelare alcuni tipi di liquori creando proposte originali che divennero cocktail famosi e che si diffusero velocemente in tutto il mondo. Ovviamente in Italia abbiamo appreso questo particolare modo di mescolare bibite e, com’è normale succeda, ci abbiamo messo del nostro, creando una tradizione ricca e variegata che ha poi conquistato il mondo. I cocktail del Belpaese sono spesso caratterizzati da sapori amari e aromatici, grazie all’uso d’ingredienti come vermouth, amari e liquori a base di erbe. Ma quali sono i più conosciuti? E quali sono le loro storie e ricette per prepararli?
I grandi classici: Negroni, Americano, Negroni Sbagliato
Partiamo dal Negroni, forse il cocktail più iconico d’Italia. La sua creazione risale agli anni ’20 in quel di Firenze, ed è attribuita al conte Camillo Negroni che chiese al barista Fosco Scarselli di rinforzare il suo Americano (un mix di vermouth rosso, bitter Campari e soda) con del gin al posto della soda. Questa la ricetta: una parte di gin, una parte di vermouth rosso, una parte di Campari. Preparazione: Riempire un bicchiere old fashioned con ghiaccio, versare gli ingredienti e mescolare delicatamente. Guarnire con una scorza di arancia.
Ma se il Negroni è una variazione dell’Americano, quest’ultimo che storia ha? Bene, l’Americano risale alla fine del XIX secolo. Fu creato da Gaspare Campari nel suo bar a Milano. Originariamente chiamato “Milano-Torino” per i suoi ingredienti principali (Campari di Milano e vermouth di Torino), prese il nome di Americano negli anni ’20 per la popolarità che riscosse tra i turisti di quella nazione. Ricetta: una parte di Campari, una parte di vermouth rosso, soda a piacere. Preparazione: riempire un bicchiere highball con ghiaccio, versare il Campari e il vermouth, completare con soda e mescolare delicatamente. Guarnire con una fetta di limone e una scorza di arancia.
Esiste anche il Negroni Sbagliato, nato per errore a Milano nel Bar Basso nel 1972. Il barista Mirko Stocchetto sostituì accidentalmente il gin con lo spumante, creando un cocktail meno alcolico ma altrettanto gustoso. Ricetta: una parte di vermouth rosso, una parte di Campari, una parte di spumante secco. Preparazione: riempire un bicchiere old fashioned con ghiaccio, versare il vermouth e il Campari, completare con lo spumante e mescolare delicatamente. Guarnire con una scorza di arancia.
Sua maestà lo Spritz e i moderni Bellini, Rossini e Hugo
Il cocktail oggi più di moda è senz’altro lo Spritz, amato soprattutto dai giovani. Ha origine nel Veneto durante l’occupazione austriaca del XIX secolo. Gli austriaci, trovando i vini locali troppo forti, li diluivano con acqua frizzante. Nel tempo, la ricetta si è evoluta fino a diventare il moderno Spritz, un cocktail frizzante e leggero perfetto per l’aperitivo. Ricetta: tre parti di Prosecco, due parti di Aperol, una spruzzata di soda. Preparazione: riempire un bicchiere da vino con ghiaccio, aggiungere il Prosecco, l’Aperol e completare con una spruzzata di soda. Guarnire con una fetta di arancia.
Il Bellini è stato creato a Venezia negli anni ’40 da Giuseppe Cipriani, fondatore dell’Harry’s Bar. Il nome Bellini deriva dal colore del cocktail, che ricordava a Cipriani una tonalità utilizzata dal pittore Giovanni Bellini. Ricetta: due parti di Prosecco, una parte di purea di pesche bianche fresche. Preparazione: in una flute, versare la purea di pesche e aggiungere delicatamente il Prosecco. Mescolare delicatamente e servire subito.
Il Rossini è una variante del Bellini che utilizza le fragole al posto delle pesche. Prende il nome dal celebre compositore pesarese Gioachino Rossini ed è un cocktail perfetto per la primavera e l’estate. Ricetta: due parti di Prosecco, una parte di purea di fragole fresche. Preparazione: In un flute, versare la purea di fragole e aggiungere delicatamente il Prosecco. Mescolare delicatamente e servire subito.
Hugo è un cocktail relativamente moderno, nato nei primi anni Duemila nel Trentino-Alto Adige. Creato dal barman Roland Gruber, l’Hugo è una bevanda rinfrescante e leggera, perfetta per l’estate. Ricetta: due parti di Prosecco, una parte di sciroppo di sambuco, soda a piacere, foglie di menta. Preparazione: in un bicchiere da vino con ghiaccio, versare il Prosecco, lo sciroppo di sambuco e completare con soda. Aggiungere foglie di menta e fettine di lime. Mescolare delicatamente e servire.
E per finire, Martini e Garibaldi
Anche se il Martini è spesso associato alla cultura anglosassone, il vermouth che caratterizza questo cocktail ha radici italiane. Il Martini cocktail nasce alla fine del XIX secolo e diventa rapidamente uno dei più celebri al mondo. Ricetta: cinque parti di gin, una parte di vermouth dry. Preparazione: in un mixing glass riempito di ghiaccio, mescolare il gin e il vermouth. Filtrare in una coppa Martini fredda e guarnire con un’oliva o una scorza di limone. Il Garibaldi, fra i classici italiani è forse il meno conosciuto e attuale. Tuttavia è molto semplice da preparare ed è davvero delizioso. Prende il nome dal nostro eroe nazionale e combina l’amaro del Campari con la dolcezza del succo d’arancia, rappresentando simbolicamente il Nord e il Sud d’Italia uniti. Ricetta: una parte di Campari, una parte di succo d’arancia fresco. Preparazione: riempire un bicchiere highball con ghiaccio, versare il Campari e aggiungere il succo d’arancia. Mescolare delicatamente e servire.
La foto di copertina è stata generata da un programma di intelligenza artificiale.
Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.