Il torrone è uno dei dolci natalizi più amati e diffusi in Italia e in diverse parti del mondo. Caratterizzato da una consistenza croccante o morbida, questo dolce a base di miele, albume d’uovo, zucchero e frutta secca – spesso mandorle o nocciole – ha una storia antica e affascinante, legata anche a leggende e tradizioni popolari. Esploriamone le origini e tutto ciò che lo riguarda.

Le origini: retaggio arabo o tradizione romana?

L’origine del torrone è una questione dibattuta tra storici e studiosi di gastronomia. Alcuni ritengono che sia stato introdotto in Italia dagli arabi che sin dall’alto Medioevo avevano portato con sé in Sicilia e in altre zone del Mediterraneo molte tecniche dolciarie basate su miele, frutta secca e zucchero. Secondo questa teoria, il torrone avrebbe origini arabe, legate al “turrun”, una preparazione a base di miele e mandorle che gli arabi diffusero in Spagna e successivamente in Italia. A rafforzare questa tesi è la somiglianza tra il torrone italiano e il “turrón” spagnolo, che sembra derivare direttamente dalle ricette arabe.

Un’altra teoria vede invece le sue origini nel mondo romano. Gli antichi romani conoscevano un dolce simile al torrone, il “cuppedia”, una preparazione dolciaria a base di miele e frutta secca, molto apprezzata durante le feste e celebrata da vari autori classici come Orazio e Marziale. Questo potrebbe essere un antenato diretto del torrone moderno e le sue origini si farebbero risalire a tempi ancora più antichi. Indipendentemente dalla sua origine precisa, il torrone ha senza dubbio attraversato i secoli mantenendo una ricetta che richiama comunque i sapori della tradizione mediterranea.

Il torrone fra leggende e curiosità

La leggenda più famosa legata al torrone è quella che riguarda la sua nascita ufficiale a Cremona, una delle città italiane storicamente più legate alla produzione di questo dolce. Si narra che sia stato preparato per la prima volta nel 1441 in occasione delle nozze tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. Gli artigiani pasticceri di Cremona crearono un dolce speciale per celebrare questo matrimonio, e si dice che il torrone abbia preso il nome dal Torrazzo, la celebre torre campanaria della città. Questa storia ha contribuito a creare un legame forte tra il torrone e Cremona, tanto che ancora oggi la città è considerata una delle capitali italiane del torrone.

Un’altra leggenda riguarda la città di Benevento, dove il torrone è legato alla storia dei Sanniti e della produzione di dolci a base di miele e mandorle già in epoca antica. La tradizione vuole che i beneventani usassero il torrone per celebrare importanti vittorie o eventi speciali, e che proprio a Benevento si sia sviluppato uno dei primi centri di produzione del torrone del sud dell’Italia.

Le capitali italiane del torrone

Oltre a Cremona, che ospita anche la celebre Festa del Torrone ogni novembre, ci sono diverse città italiane famose per la produzione del torrone, ognuna con la propria variante tradizionale. Abbiamo già accennato a Benevento, dove preparano un torrone molto friabile a base di miele e mandorle, apprezzato per la sua semplicità e la qualità degli ingredienti locali. Esiste una variante tipica, il torrone bianco di Benevento, che ha una consistenza morbida e un sapore delicato. La Sicilia, e Caltanissetta in particolare, hanno una lunga tradizione di torrone, conosciuto come “cubbaita” o “giuggiulena”. Questo torrone è spesso arricchito con semi di sesamo e pistacchi, ingredienti che riflettono l’influenza della cucina araba in quelle parti d’Italia. Il torrone di Tonara, in Sardegna, è famoso per la sua morbidezza, dovuta all’uso abbondante di miele e alla lavorazione manuale. Spesso realizzato con prodotti locali di altissima qualità, il torrone di Tonara è tra i più apprezzati e ricercati del Paese.

Il torrone nel mondo

Oltre all’Italia, il torrone è un dolce natalizio popolare in molti altri paesi, con varianti locali che riflettono le diverse tradizioni culinarie. Il “turrón” spagnolo è forse il torrone più famoso al mondo. Viene prodotto principalmente in due varianti: il turrón de Jijona (morbido e cremoso) e il turrón de Alicante (duro e croccante), entrambi a base di mandorle e miele. Nella città provenzale di Montélimar, in Francia, si produce il “nougat”, una versione morbida e delicata del torrone arricchita con pistacchi, mandorle e miele di lavanda. In Medio Oriente esistono diverse versioni di torrone, note come gaz in Iran e halva in altre parti della regione. Questi dolci sono preparati con ingredienti simili, ma spesso arricchiti con acqua di rose, pistacchi e spezie. In America Latina, nei paesi di origine spagnola, come Argentina e Uruguay, si trova il “turrón de Doña Pepa”, una versione più dolce e aromatizzata del torrone tradizionale, molto apprezzata durante il periodo natalizio.

Proviamo a dare una ricetta tipica?

La ricetta tradizionale del torrone prevede pochi ingredienti, ma la sua preparazione richiede abilità e pazienza Se volete cimentarvi nella sua preparazione a casa, eccovi ingredienti e preparazione. Ingredienti: 500 g di miele, 300 g di zucchero, due albumi d’uovo, 500 g di mandorle (o nocciole), fogli di ostia per rivestire. Preparazione: in una pentola, scaldate il miele a bagnomaria fino a ottenere una consistenza liquida. Aggiungete lo zucchero e continuate a mescolare fino a ottenere un composto uniforme. Montate gli albumi a neve e incorporateli lentamente al miele e allo zucchero. Continuate a mescolare e a cuocere il composto a bassa temperatura per circa due ore, fino a ottenere una massa densa. Aggiungete le mandorle (o nocciole) tostate, mescolando bene. Versate il composto su fogli di ostia, livellate e lasciate raffreddare. Una volta solidificato, tagliate il torrone in pezzi rettangolari. Adesso potete mangiarlo ma senza eccedere: questo dolce è infatti ricco di zuccheri e grassi, derivanti dalla frutta secca e dal miele anche se va detto che mandorle e nocciole apportano anche benefici, essendo ricche di vitamine, minerali e grassi insaturi.

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