La notizia data dal Corriere della Sera nel mese di giugno è stata per molti una sorpresa: Alain Ducasse, il cuoco più stellato al mondo ha aperto un ristorante a Napoli. L’ha fatto al nono piano del Romeo, una struttura a Cinque Stelle Lusso, tutta in vetro e acciaio, a pochi passi da piazza del Plebiscito. Un assalto dei francesi (Ducasse è nato a Castel Sarrazin) alla cucina italiana? Non proprio, lo stesso Ducasse ha infatti affermato di voler portare a Napoli l’alta cucina francese con ingredienti locali. Sarà una scelta vincente? Visti i precedenti, potremmo quasi scommetterci ma… cerchiamo di capire chi è questo fenomeno della ristorazione internazionale.
Chi è Ducasse?
Alain Ducasse é nato il 13 settembre 1956 a Castel-Sarrazin nelle Landes. Nel 2008 gli è stata offerta la cittadinanza monegasca. L’ha accettata e ha rinunciato a quella francese. In molti ritengono che sia il cuoco più bravo al mondo. Pensate che tra il 1990 e il 2010 ha ottenuto le tre stelle Michelin con tre diversi ristoranti: il Louis XV presso l’hotel de Paris a Monte-Carlo nel 1990, l’Alain Ducasse al Plaza Athénée a Parigi nel 1997 e l’Alain Ducasse at The Dorchester a Londra nel 2010. Nel 2023 era lo chef più stellato al mondo con 21 stelle Michelin ottenute attraverso i suoi diversi ristoranti. Non c’è motivo di pensare che non lo sia anche nel 2024. È presidente di Châteaux et Hôtels Collection dal 1999 (quasi 700 stabilimenti) e dirigente del gruppo che porta il suo stesso nome e che è una società di ospitalità e ristorazione. Nel 2012, si è classificato 94º tra le 100 personalità più influenti del mondo secondo Forbes.
Da dove viene Ducasse?
Nel paesello natale, la sua famiglia gestisce una fattoria nella Chalosse (un territorio nel dipartimento delle Landes). È, dunque, un contadino di estrazione e nipote di un falegname. In fattoria educa il suo palato: «La Chalosse rappresenta per me il metro di misura dei sapori originari. Foie gras, confit, colombacci, porcini… Per pranzo, bastava andare nell’orto per raccogliere carciofi, fagiolini, pomodori e peperoni. Erano le verdure più belle del mondo. E andavo a pescare le anguille, i lucci e i ghiozzi. L’unica cosa che compravamo era il burro» – ha raccontato più volte. A sedici anni inizia il suo apprendistato al ristorante le Pavillon Landais di Soustons. Successivamente entra al liceo alberghiero e turistico di Gascogne a Talence. Lascia il liceo pochi mesi prima di ottenere il diploma. Nel 1975 inizia la sua carriera con Michel Guérard, chef (all’epoca con due stelle) a Eugénie-les-Bains. Nel corso di questi due anni, lavora anche presso il pasticciere normanno Gaston Lenôtre. Nel 1977, si avvicina alla cucina provenzale per la quale nutre un interesse particolare con Roger Vergé (rinomatissimo cuoco anche lui tre stelle Michelin, scomparso nel 2015), al Moulin de Mougins, vicino a Cannes. Nel 1978, è discepolo di Alain Chapel a Mionnay. Alain Chapel gli trasmette l’amore per il prodotto, la ricerca della perfezione e «la gioia di cucinare, ossia suscitare il piacere degli ospiti».
Dalle Landes al Principato di Monaco
Diventa poi chef a La Terrasse dell’Hôtel Juana di Juan-les-Pins, dove ottiene le sue prime due stelle nella Guida Michelin nel 1984. Nel 1987, la Société des bains de mer di Monaco gli lancia la sfida di creare il ristorante gastronomico Le Louis XV presso l’hotel de Paris Monte-Carlo. Questo hotel è il più prestigioso e lussuoso di Monaco, vicino al Casinò di Monte-Carlo. A 33 anni, ottiene la prestigiosa terza stella della Guida Michelin per Le Louis XV. L’hotel de Paris diventa il primo hotel al mondo a ottenere una tale distinzione. Le Louis XV riceve nel 2003 anche il primo Premio Villeggiature come miglior ristorante di hotel in Europa che premia il lavoro delle squadre di Alain Ducasse da parte di una giuria di giornalisti di tutto il mondo. Nel 1995, fonda La Bastide de Moustiers a Moustiers-Sainte-Marie, un’incantevole locanda di dodici camere che ottiene una stella nel 2002. Lascia poi i fornelli e diventa il primo grande chef con tre stelle a garantire il successo di grandi ristoranti senza essere personalmente in cucina. Praticamente diventa un manager.
Ducasse imprenditore
Del resto, già nel 1999, insieme a Laurent Plantier compra Châteaux et Hôtels de France, una catena di oltre 500 stabilimenti di prestigio e ne diventa il presidente. Nel 2009, apre una scuola di cucina. Trasforma l’École nationale supérieure de la pâtisserie nel castello di Montbarnier a Yssingeaux in un campus dell’École Ducasse, il campus principale parigino si trasferisce nel 2020 da Argenteuil a Meudon. Apre filiali nelle Filippine e anche in India. Logico che lo faccia anche in Italia. Nel 2012 il magazine Forbes indica Ducasse come il 6º chef più ricco al mondo con una fortuna personale stimata di 12 milioni di dollari. Nel 2015, un altro periodico specializzato, “Challenges” stima che la fortuna di Ducasse sia arrivata a 82 milioni di dollari e che lui sia tra i 500 uomini più ricchi di Francia. Oggi è senz’altro ancora più ricco.
In copertina, Alain Ducasse in una foto di Bruno Cordioli per CIBVS, resa pubblica e utilizzabile da commons.wikimedia.org.
Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.