Siete pronti per una pedalata spettacolare? Sì?! Allora inforcate la vostra bicicletta e, dall’hotel Doge, guidate
verso la spiaggia e prendete la ciclabile che costeggia il lungomare e la spiaggia e andate verso sud, in direzione di Misano Adriatico. Vi aspetta un giro cicloturistico di circa 45 chilometri fra andata e ritorno, su un percorso ondulato di media difficoltà e dalla bellezza unica: per gran parte del tragitto pedalerete fra mare e bosco, spaziando con lo sguardo fino a 50 chilometri verso nord e verso sud. Alla vostra sinistra, a ogni curva o saliscendi troverete l’Adriatico. Alla vostra destra, sarà il verde dei boschi a tenervi compagnia. Ma già dalle prime pedalate fuori dall’hotel potrete godere della vista del mare alla vostra sinistra. Dopo Misano Adriatico circumnavigherete l’agglomerato di Portoverde, un porto turistico costruito nel 1963 con uno stile architettonico che, curiosamente, copia un villaggio messicano. Cercando di sfruttare tutte le ciclabili esistenti, continuerete fino ad attraversare Cattolica e poi il confine fra Romagna e Marche, entrando a Gabicce Mare. Il vostro obiettivo è raggiungere Fiorenzuola di Focara.
La salita a Gabicce
Finora avrete percorso circa 13 chilometri completamente pianeggianti. Ma a Gabicce Mare vi aspetta la salita verso Gabicce Monte, il primo vero scoglio di giornata. La frazione di Gabicce Monte si trova su uno sperone di roccia che sovrasta Gabicce Mare. Una salita di soli 130 metri ma da percorrere con le marce basse innestate perché “tira”. Arrivati in cima, dal promontorio godrete di una vista a 360 gradi sul mare Adriatico. Se il cielo sarà limpido, potrete ammirare dall’alto tutta la Riviera, fino a Cesenatico che, per l’appunto, dista 50 chilometri verso nord. Da Gabicce Monte, proseguendo sulla strada chiamata Panoramica, si entra nel territorio del Parco Naturale San Bartolo.
Due parole su questo parco: si attesta su un tratto di alta costa rocciosa con pareti a picco (chiamata Falesia), rara in tutto l’Adriatico. Il resto del territorio protetto è costituto dal paesaggio rurale che, fino agli anni ’50, era coltivato anche in luoghi oggi impensabili, vicinissimi al mare (e uno lo potrete scoprire a fine itinerario…). La falesia emerge dalle acque marine e da strette spiagge ciottolose come un susseguirsi ondulato di speroni e valli, intervallate da pareti a strapiombo. Le sommità del rilievo, che sfiorano i 200 metri, permettono sempre un’ampia visione sulla costa e sull’Adriatico, e costituiscono un paesaggio inusuale rispetto alle coste sabbiose tipiche della Romagna e delle Marche settentrionali.
Eccoci a Fiorenzuola di Focara
La Panoramica vi garantisce tanti “su e giù” ed è molto divertente da affrontare perché non c’è un metro di pianura. Dopo tanto pedalare, attraversato Castel di Mezzo, si arriva a Fiorenzuola di Focara. Fermatevi a passeggiare tra i suoi suggestivi vicoli: ritroverete le testimonianze della sua storia. Oltre ai resti della cinta muraria che circondava il borgo: i torrioni laterali, i portoni medievali e il campanile della chiesa di Sant’Andrea di cui si hanno notizie fin dal XII secolo. Finito il tour culturale, avete diverse alternative, a seconda delle vostre esigenze. La prima è che e prendiate la stradina, piuttosto corta e quindi ripida, che da Fiorenzuola vi fa scendere fin sulla Statale 16 che in questo tratto si chiama della “Siligata” e che vi riconduce verso Cattolica, Misano e Riccione senza i magnifici saliscendi del San Bartolo. La seconda, è di fermare le vostre bici, riempire le borracce alla fontana del paese e, poi, scendere a piedi verso la spiaggia. Dalla cima della collina a strapiombo sul mare partono alcune stradine, più o meno tortuose, che portano fino a riva. Scordatevi le organizzatissime spiagge romagnole. Siamo all’interno di un parco naturale e l’ambiente è puro e incontaminato. Non ci sono né ombrelloni, né lettini, né bar ma l’assenza di servizi è ripagata dalla bellezza selvaggia del litorale. Quindi, se è caldo, è bene che abbiate con voi teli da spiaggia, un cappellino e acqua in abbondanza.
Il brodetto alla pesarese
La terza opzione, è che cerchiate un ristorante in zona e vi gustiate un piatto di pesce. Noi vi consigliamo un
brodetto (qui trovate la storia e una ricetta del nostro blog). Dalle parti di Fiorenzula si prepara “alla pesarese”: scorfano, cappone di mare, canocchie, razza, seppie, triglie, scampi, rana pescatrice e cozze sapientemente amalgamati. Se, poi, avete ancora tempo ed energie, da Fiorenzuola di Focara proseguite ancora per un chilometro e mezzo circa verso sud sulla Panoramica. Arriverete alla Vigna di Rive della Fattoria Mancini. Il posto è spettacolare: vi accoglieranno ordinate vigne su una collina che guarda direttamente il mare. Lì avrete la possibilità di gustarvi un aperitivo all’aperto guardando il tramonto e assaggiando i vini della Fattoria Mancini: dal Doc Colli Pesaresi Roncaglia Bianco, all’Impero Blanc de Pinot Noir, ai Pinot Noir e al Sangiovese. Fate bene i conti con il tempo, però, la Vigna di Rive è aperta solo in estate dal tardo pomeriggio quindi calcolate bene le ore di luce che vi restano per tornare all’hotel.
Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.