Con quello che segue, iniziamo una serie di tre articoli sul “vivere sani” (gli altri due saranno pubblicati durante i mesi di luglio e agosto). Affronteremo questo tema analizzandolo sotto diversi aspetti: cominceremo da quello medico/sanitario per poi proseguire con quello dietetico e, infine, degli stili di vita. L’idea è fornire qualche conoscenza in più, non di sostituire il lavoro di un medico, di un dietologo o di un fitness trainer che, anzi, vi preghiamo di consultare sempre.
Per molti di noi, compreso chi scrive, possono essere necessari alcuni cambiamenti, o piccoli “aggiustamenti” nei comportamenti, per vivere una vita più salutare ed essere più in forma, più attivi e, magari, perdere anche un po’ di peso. Essere “in salute” dipende da molti fattori. Uno è il patrimonio genetico: ciascun individuo possiede delle caratteristiche fisiche che permettono di distinguerlo rispetto ad altri esemplari della stessa specie. Queste caratteristiche sono trasmesse da una generazione all’altra (dai genitori ai figli). Si tratta, cioè, di caratteri ereditari e su questi non si può intervenire. Però, si può lavorare sulla dieta, sull’esercizio fisico, sulle abitudini alimentari… quindi: da dove iniziare? Come in qualsiasi altra cosa, dalle basi, come un atleta che, prima di iniziare una stagione sportiva, svolge un periodo di preparazione.
La prima cosa da fare, è prendere appuntamento con il vostro medico di famiglia. Raccontategli del vostro desiderio di vivere una vita più sana, descrivendogli le vostre attuali condizioni di salute. Vi darà degli ottimi consigli di base e, molto probabilmente, vi prescriverà qualche esame e vi consiglierà di rivolgervi a qualche specialista valutando le vostre necessità. Al di là di una visita dietologica (da eseguire se ritenuta necessaria dal medico di base), potrebbe esservi utile il parere di un endocrinologo. Questo specialista conosce i meccanismi ormonali e delle ghiandole endocrine e si occupa di malattie della tiroide e di diabete. L’ipotiroidismo, ad esempio, se non riconosciuto provoca obesità. Anche una visita allergologica potrebbe risolvervi qualche problema. Il vostro fisico può essere intollerante ad alcuni cibi e questi, a loro volta, possono provocare dei gonfiori addominali. Voi pensate di essere grassi, e invece siete solo gonfi…
Per aiutare il medico di famiglia a darvi i consigli più giusti, prima di recarvi presso il suo studio potete fare alcune cose. Pesatevi e comparate il
vostro peso con gli standard raccomandati dagli esperti. Però, non prendete per oro colato le differenze che noterete. Proprio perché il vostro patrimonio genetico è solo vostro, voi avete caratteristiche fisiche che non possono essere eluse e dunque, dopo aver confrontato il vostro peso con quello delle tabelle ufficiali, parlatene con il vostro medico senza allarmarvi troppo se siete “fuori scala”. Misurate il girovita. Un girovita abbondante può indicare la presenza di accumuli di grasso viscerale potenzialmente pericolosi per la salute. La circonferenza addominale di un uomo adulto dovrebbe essere inferiore ai 101 centimetri, mentre quella di una donna dovrebbe essere inferiore agli 89 centimetri ma, anche in questo caso, la genetica conta e queste misure sono solo indicative e non assolute. Dunque, come detto in precedenza, confrontatevi con il vostro medico. Fornitegli anche un primo, rudimentale indice di massa corporea (IMC) che avrete ottenuto utilizzando un apposito calcolatore online, potrebbe essergli utile per “affinare” la sua diagnosi.
Scrivete un diario, è un ottimo modo per iniziare a “fare i conti”. Potete usarlo per tracciare i vostri obiettivi e progressi. Ogni informazione vi aiuterà a
fare chiarezza in merito ai cambiamenti che dovrete fare e a rimanere motivati. Quindi, per prima cosa tenete nota delle indicazioni fornite dai medici e registrate i risultati relativi ad altezza, peso, indice di massa corporea e circonferenza addominale. Segnate i vostri obiettivi e cosa intendete fare per raggiungerli. Prendetevi tempo per pensare e per valutare attentamente tutti i differenti aspetti della vostra routine quotidiana che credete di cambiare. Tenete nota delle vostre nuove scelte alimentari. Numerosi studi hanno dimostrato che chi registra i propri pasti regolarmente, riesce a tenere fede ai propri impegni più a lungo.
Infine, sviluppate una rete di supporto. Cioè, rendete partecipi i vostri veri amici del vostro sforzo per migliorare la vostra salute e il vostro “vivere sano”. Se saranno amici fidati, sapranno sostenervi e stimolarvi. Non solo. Potreste anche scoprire che alcuni di loro desiderano raggiungere il vostro stesso obiettivo. Molto probabilmente non siete gli unici a voler dimagrire, mangiare in modo più sano o fare più attività fisica. Anche in questo caso, diverse ricerche hanno evidenziato che le persone che possono contare su una solida rete di supporto hanno maggiori probabilità di realizzare i propri obiettivi di salute a lungo termine. (fine prima parte – continua).
Flavio Semprini è un giornalista professionista free-lance. Scrive di sport, enogastronomia, edilizia e turismo e si occupa di uffici stampa e comunicazione per aziende, associazioni ed enti sia pubblici che privati. Ha scritto diversi libri, alcuni sulla cucina romagnola, utilizzando per questi ultimi il doppio pseudonimo di Luigi Gorzelli/Paolo Castini.